Ricorda Sandro, a proposito dell'esperienza di Cà Forneletti...
"Torno a casa nel 1987 con un infarto e dopo la degenza in ospedale, mi impegno, con tanti amici, nella ristrutturazione di Cà Forneletti. Questi 11 anni di vita e passione per questa realtà meravigliosa rimangono dentro profondamente.
Amici, gruppi, lavoro, accoglienza, convivialità, condivisione, riflessioni, celebrazioni, un immenso mischiarsi e contaminarsi di bene.
Da questa realtà sono nate molteplici iniziative di scambio con amici e fratelli di popoli lontani.
Solo gratitudine mi porto in cuore. "
- ...ho semplicemente raccolto foglietti stropicciati di frasi, ricordi, testimonianze... di gente semplice e normale da sentirsi indegna di riconoscere i propri pensieri.
- ...poi ho conservato foto, scorci di casa, come doni che il tempo non consuma, frutti dell'occhio attento, pieno di pudore di vari amici, fotografi, per il senso rofondo del bello.
- ...poi mi sono appassionato ai tanti colori di João Batista, di Leonel Cerrato e di tanti altri amici latino-americani che hanno lasciato segni bellissimi nella nostra casa.
- ...poi ho radunato, in un pugno, le fragilità, le piccolezze di Cà Forneletti e le ho disperse nel prato, nelle pareti, sull'edera, negli angoli nascosti... e ho visto e sentito nel profondo che questi dieci anni sono un DONO troppo grande per rinchiuderlo lì.
Così sono questi fogli.
Appartengono ai tanti amici che hanno dato tempo, lavoro, spazio a questa speranza di Cà Forneletti.
Grazie!
Di questo periodo è il libro "Avvicinando le sponde" pubblicato dall'Associazione Cà Forneletti